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Società

U.S. BARIANESE A.S.D.

Calcio

Uniformi di gara Barianese

Uniformi di gara

Colori sociali verde-rosso
Dati societari
Paese Italia
Città Bariano
Provincia Bergamo
Federazione F.I.G.C
Campionato 3° Categoria
Fondazione 1963
Presidente Perola Vincenzo
Stadio Comunale Bariano
Misure campo 105 x 65
Matricola FIGC 66507
Albo d’oro
Promozione 2° cat. 1980/81
Torneo Sportnove 1980/81
Promozione 2° cat. 2004/05

Storia di Bariano

Bariano si trova lungo la strada che collega Bergamo con Crema: anticamente era terra di confine, essendo ubicato in prossimità del Fosso bergamasco, linea di demarcazione fra lo Stato di Milano e la Repubblica di Venezia, di cui Bariano faceva parte.

In ragione di questa posizione strategica Bariano era munito di mura e di fossato difensivo: oggi il paese non presenta più traccia di opere difensive, ma mostra evidenti i caratteri di borgo rurale, offrendo al visitatore interessanti esempi di architettura contadina che, partendo dal centro storico, si snodano via via nella campagna fino a giungere alle sponde del fiume Serio, da cui Bariano è lambita.

Il suo centro storico è caratterizzato dalla presenza di grandi caseggiati che in alcuni casi rivelano un passato aulico, come il denominato “Palazzo”, probabile antica sede del fortilizio di Bariano, o come nel caso di “Palazzo Grataroli”, di cui permangono ancora evidenti tracce; o ancora come nel caso dell’edificio denominato “Stallo Misericordia”.

Non mancano architetture auliche anche nell’ambito religioso: molto conosciuto è l’ex convento dei Neveri, ma meritano una menzione ed una visita anche la chiesa parrocchiale dedicata ai S.S. Gervasio e Protasio e la chiesa dell’Annunciata, ubicata accanto al Cimitero.

Cenni storici

Il nome Bariano viene fatto derivare dal romano Barius e quindi Barianus, indicando così nell’etimologia un’origine romana.

L’origine romana di Bariano è confermata anche dai rinvenimenti archeologici e dalla permanenza della traccia della centuriazione nel suo territorio: in particolare la zona intorno all’ex convento dei Neveri si è rivelata ricchissima fonte di reperti, costituiti non solo da sporadici oggetti, ma anche da vere e proprie strutture murarie, con il tempo inglobate nel complesso monastico.

I rinvenimenti archeologici, ascrivibili perlo più ad un periodo che va dal I al III secolo d.C. indicherebbero la presenza nell’area dell’ex convento del vicus Averga, antico insediamento dove, nell’Alto Medio Evo, si sviluppò la Pieve di S. Maria Averga.

Il vicus Averga, citato per la prima volta in un documento del secolo IX, era un villaggio sorto probabilmente in ragione della presenza del guado di Neveri, punto di attraversamento sul fiume Serio, utilizzato in epoca romana come collegamento tra Milano e Brescia e quindi Aquileia, cioè tra la zona occidentale e quella orientale dell’Impero.

In ragione della posizione strategica lungo la via Imperiale il vicus Averga ebbe un notevole sviluppo, che si arrestò con la caduta dell’Impero Romano ed in seguito a causa delle abbondanti esondazioni che interessarono il fiume Serio intorno all’anno Mille: questi due eventi concatenati determinarono l’abbandono dell’utilizzo del guado di Neveri e quindi l’abbandono ed il definitivo desclino del vicus Averga.

Il declino di Averga coincise con lo sviluppo, poco più a sud, del borgo di Bariano, che troviamo già citato in documenti del IX secolo. A partire dal secolo X Bariano è feudo, prima di Rogiero I e di Rogiero II da Bariano, quindi del vescovo di Cremona, che lo deterrà in proprio potere alternativamente al vescovo di Bergamo fino al secolo XIV. In questi secoli Bariano è dotato di una fortificazione, che viene denominata castrum, come viene testimoniato da alcuni atti stesi nel secolo XI.

Il castrum consisteva in un fortilizio, fatto erigere dai “da Bariano”, che si prolungava in un recinto circondato da un fossato: non è possibile sapere quale fosse l’estensione del recinto fortificato, ma un’analisi dell’impianto urbanistico e della collocazione degli edifici più rappresentativi di Bariano parrebbe indicare il perimetro della fortificazione coincidente con il perimetro dell’attuale centro storico, dove permane una forma quadrangolar degli isolati e dove permane la presenza di un asse centrale di attraversamento con andamento nord-sud, corrispondente al cardo maximo dei castra romani.

Nel secolo XIV Bariano viene occupata dai Visconti signori di Milano, che cedono il borgo in feudo alla famiglia bergamasca Suardi; nel frattempo viene conclusa la realizzazione del Fosso bergamasco ed hanno inizio le lotte di contesa per il predominio sul territorio fra i Visconti e la Repubblica di Venezia.

Nel 1428, con la pace di Ferrara, Bariano viene assegnata alla Repubblica di Venezia, che manterrà qui come feudataria la famiglia Suardi fino al 1431, anno in cui, a seguito del tradimenti di Gentilino Suardi, la Repubblica ordina che il castello di bariano venga spianato. Nella prima metà del secolo XV viene così distrutto il castello di Bariano, dove per castello si intende il fortilizio dove risiedeva la famiglia feudataria, giacchè nei decenni successivi permangono testimonianze di presenza del fossato difensivo, che comunque scompare pressochè definitivamente nella seconda metà del secolo XVI.

Tra il 1428 ed il 1454 Bariano è alternativamente sotto il dominio di Milano oppure di Venezia: con la pace di Lodi il borgo viene definitivamente inserito nella Repubblica di Venezia, che lo assegna in feudo alla famiglia Rivola, seguendone le sorti fino al secolo XIX, quando ai veneziani subentreranno i francesi di Napoleone prima e gli Austriaci poi.
Bariano su: Wikipedia

Storia Barianese

La Nascita

Prima della fondazione della Barianese e della costruzione del campo sportivo i ragazzi appassionati di calcio disputavano le loro partite in Piazza della Chiesa, su un fondo di terra e sassi. Per giocare era necessario il permesso di Don Telini e gli spogliatoi erano ricavati tra le due porte di entrata alla chiesa. I giovani di Bariano più abili nel gioco giocavano i campionati ufficiali nelle squadre di altri paesi e per giocare in piazza indossavano quelle maglie.

A bariano inizia quindi a nascere l’esigenza di una società che rappresentasse il paese. Serviva però un campo sportivo. Il campo sportivo venne costruito dove attualmente si trova il campo sportivo dell’oratorio nell’estate del 1960. Il frumento era stato appena tagliato quando dei giovani barianesi con la passione per il calcio decisero di buttare i covoni nel fosso vicino e disputare la prima partita di calcio su un campo vero.

Quell’estate venne costruito quindi il campo sportivo grazie al lavoro di quei ragazzi. Il primo torneo domenicale tra squadre del paese venne organizzato verso la fine di quell’anno. Il campo non era ancora “ufficiale”. Risultò decisivo l’aiuto di Don Marco, curato del paese, per trasformare quel terreno sconnesso in un campo vero fornito di omologazione.

L’aiuto arrivò da varie persone, ma un forte contributo fu dato da Pandini Vittorio. Fatto il campo nacque la Barianese e Mario Ferrario venne eletto primo presidente. La partita inaugurale venne disputata tra la De Martino dell’Inter e i ragazzi dell’atalanta. Il biglietto costava 500 lire. Il primo anno,1963, fu un anno d’apprendimento, con molte sconfitte per i nostri ragazzi.

La prima vittoria fu ottenuta contro il fara d’Adda per 3 a 1 su di un campo che sembrava una palude. Il secondo anno venne istituita anche la Primavera che si classificò seconda nel campinato bergamasco. Già dagli inizi nacque subito la rivalità con il Morengo. Nei primi anni di attività la Barianese non perse mai un derby.

I Presidenti

  1. Ferrario Mario
  2. Tomasoni Luigi
  3. Faini Giovanni
  4. Forlani Renato
  5. Conti Giuseppe
  6. Danelli Severino
  7. Perola Vincenzo